Una buona digestione è indissolubilmente legata al benessere dell’individuo.
Secondo le statistiche, in Italia il 35% delle persone soffre di digestione lenta, complice una vita eccessivamente frenetica.
Gonfiore addominale, sonnolenza dopo i pasti e bruciore di stomaco sono tutti sintomi di cattiva digestione e potrebbero essere un campanello d’allarme per il nostro fegato, che svolge un ruolo fondamentale anche nei processi digestivi.
Ecco perché, di fronte a problemi di digestione, occorre prendersi cura del fegato per preservarne le funzionalità e prevenire malattie quali la cirrosi e la steatosi epatica.
Per depurare il proprio fegato in modo naturale può essere utilizzato Diger Plus, prodotto 100% naturale per la depurazione del fegato.
Digestione lenta: sintomi e cause
Sono tantissime le persone che soffrono di dispepsia, più comunemente descritta come cattiva digestione.
Si tratta di un disturbo caratterizzato da una digestione lenta che provoca vari disturbi e un insufficiente assorbimento dei nutrienti.
Secondo le statistiche, il numero di persone che lamenta problemi digestivi è in aumento, a testimonianza del legame tra dispepsia e abitudini alimentari del mondo occidentale.
I sintomi più comuni di digestione lenta sono bruciori di stomaco, nausea, eruttazione, rigurgito acido, alito cattivo, sonnolenza, crampi, gonfiore addominale, meteorismo, flatulenza, stanchezza, intestino pigro, carenze nutrizionali ed evacuazione alterata da cui può scaturire stitichezza o diarrea.
Di solito questi disturbi diminuiscono già seguendo alcuni semplici regole volte a migliorare lo stile di vita.
In caso di sintomi persistenti, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia perché all’origine potrebbe esserci un disturbo cronico legato ad un malfunzionamento dell’apparato digerente o del fegato.
Le cause di cattiva digestione possono essere varie.
Bruciore e acidità, ad esempio, suggeriscono un disturbo gastrico e, nello specifico, gastrite, ulcera, reflusso gastroesofageo, ernia iatale.
In caso di dolori e crampi addominali si può pensare alla sindrome del colon irritabile o ai calcoli della colecisti.
Altre fonti dove ricercare l’origine del problema sono cambiamenti ormonali (mestruazioni, menopausa, gravidanza), uso di farmaci e masticazione non corretta dovuta a pasti consumati troppo in fretta o a problemi odontoiatrici.
Anche mangiare la sera tardi altera la capacità di digerire correttamente perché la digestione rallenta a fine giornata.
Altri fattori scatenanti sono: il fumo, che aumenta il bruciore gastrico, l’abuso di bevande alcoliche e il consumo di pasti troppo pesanti.
Non sempre è una questione fisiologica, spesso infatti la cattiva digestione è legata a fattori psicologici quali ansia e stress, che provocano anche un peggioramento dei sintomi.
Rimedi contro la cattiva digestione
La prima regola per contrastare la cattiva digestione è seguire una dieta sana ed equilibrata che preveda il consumo di certi alimenti e l’uso moderato o la completa eliminazione di altri.
Per ridurre i fastidi gli alimenti da preferire sono quelli ricchi di nutrienti e vitamine mentre è buona norma limitare o escludere il consumo di
- peperoncino, che favorisce i sintomi di rigurgito acido;
- di pomodori, che sono più acidi degli agrumi;
- di alimenti ricchi di grassi saturi, che rallentano lo svuotamento dello stomaco;
- di latticini, che, nei soggetti intolleranti, possono causare gonfiore e dolore addominale;
- di caffè, che può causare iperacidità;
- di bevande alcoliche e frizzanti, che fermentano nello stomaco;
- di fritti.
Un’altra regola d’oro è quella di evitare pasti troppo abbondanti, mangiando poco e spesso, per consentire allo stomaco di digerire correttamente i cibi ingeriti.
È inoltre consigliabile non assumere la frutta a fine pasto perché, soprattutto in persone ipersensibili, può rallentare il transito del cibo attraverso il tratto gastrointestinale, provocando fermentazione e accumulo di gas nell’intestino con conseguente senso di gonfiore. Anche la masticazione è importante: più lentamente si mastica un cibo, più facile sarà digerirlo, traendone tutte le sostanze nutrizionali.
Per favorire una buona digestione è inoltre meglio dormire sul fianco sinistro in quanto allevia i disturbi causati dal reflusso gastroesofageo e, più in generale, migliora la digestione consentendo, al risveglio, di non avvertire il consueto senso di pesantezza.
Un altro utile accorgimento è quello di usare il sale con moderazione, sostituendolo con le spezie (senza però eccedere) che, oltre a rendere le pietanze più saporite, aiutano la digestione e attivano il metabolismo.
Si consiglia inoltre di consultare uno specialista che valuterà se eseguire una gastroscopia o altri esami diagnostici per individuare eventuali malattie organiche quali gastrite, ulcera, calcolosi, celiachia, patologie epatiche, ecc. e approntare la terapia più idonea al caso.
Rimedi naturali per migliorare la digestione
Per favorire la funzionalità epatica e aiutare la digestione si può provare a ricorrere ad alcuni rimedi naturali, tra cui assume una posizione di rispetto l’integratore Diger Plus, prodotto 100% ad elevata biodisponilità, utile per la depurazione del fegato.
Il Cardo mariano è una pianta erbacea botanicamente conosciuta con il nome di Silybum marianum che appartiene alla famiglia delle Asteracee e cresce spontanea nei Paesi del Mediterraneo.
Recenti studi evidenziano come la silimarina, sostanza naturale contenuta soprattutto nei frutti, protegga il fegato dalle sostanze tossiche, come alcol, fumo e farmaci, garantisca una difesa dai radicali liberi e stimoli la rigenerazione del tessuto epatico.
Inoltre, grazie alla presenza di flavonoidi, tannini e mucillagini, che favoriscono i processi depurativi e la regolarità intestinale, questa pianta è un ottimo rimedio contro la digestione lenta.
Il Cardo mariano può essere assunto sotto forma di estratto, di concentrato di silimarina o di infusione di semi di cardo da bere dopo i pasti.
Prima di assumerlo è consigliabile consultare il proprio medico curante per la presenza di controindicazioni (ipertensione e interazione con alcuni farmaci).